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Lotta d’inciviltà a Piazzale Numa Pompilio

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AGGIORNAMENTO: il 15 maggio si terrà una riunione presso la Commissione Scuole del I Municipio sulla vicenda di cui parlo qui, per cercare di trovare una soluzione.
Personalmente concordo con la proposta di mediazione dell’Associazione Genitori di consentire l’ingresso (e l’uscita) al Parco  di San Sebastiano e dunque alle scuole e agli uffici e alle altre attività solo da via delle Terme di Caracalla, e solo agli autorizzati, che potrebbero poi imboccare via di Porta San Sebastiano in direzione Appia Antica. In questo modo le auto non transiterebbero più di fronte al vialetto interno del parco su cui si affaccia la scuola primaria, impedendo così una pericolosa commistione in pochi metri tra veicoli e pedoni.
Per consentire questo assetto bisognerebbe modificare due-tre cose, con poco sforzo (burocrazia permettendo): rimuovere il divieto di ingresso da via delle Terme di Caracalla (che nessuno rispetta da anni), rimuovere il divieto di transito sugli ultimi cinque metri di via di Porta San Sebastiano verso l’Appia Antica; apporre il divieto di entrata/uscita al Parco da via di Porta San Sebastiano.

Oggi vorrei raccontare una piccola storia romana di burocrazia, conflitti tra gruppi, pregiudizi e sicurezza (safety) che coinvolge una scuola primaria, la Giardinieri di via di Porta San Sebastiano, vicino alle Terme di Caracalla, frequentata da 150 bambini.
Si tratta di una scuola non di quartiere, perché ospitata in un parco – dove si trova anche a poca distanza una scuola d’infanzia – e frequentata da utenti che vengono da San Giovanni, dalla Cristoforo Colombo, da Garbatella, Ostiense.

Chiarisco subito che sono parte in causa, prima di tutto come genitore di un’alunna di terza classe, ma anche come sostenitore del principio dell’accesso sicuro per i pedoni e della restrizione degli spazi per auto e comunque mezzi a motore privati.
Avevo pensato di presentare un esposto al I Municipio e al Comune, visto il casino di questi giorni, ma credo che in questi casi serva essenzialmente un lavoro di mediazione (sì, si chiama politica), per trovare una soluzione che cerchi di mettere insieme diverse esigenze, mentre in questo momento prevale semplicemente la confusione e una sorta di illegalità diffusa, con l’amministrazione che per prima non rispetta le sue stesse regole.
[Uno dei nostri problemi collettivi è l’eccesso di leggi e regolamenti che sono regolarmente inapplicati, anche perché spesso inutili e in conflitto tra loro, a meno che qualcuno non minacci azioni legali, e dunque richiami qualcun altro alla responsabilità]

Alla fine di aprile, mentre la scuola era chiusa per le festività di Pasqua, i vigili urbani hanno chiuso l’accesso a via di Porta San Sebastiano, venendo da piazzale Numa Pompilio. Fino a quel momento la strada era normalmente percorsa da auto dirette dal centro verso la periferia passando per l’Appia Antica, compresi genitori di alunni della scuola d’infanzia e della primaria. Anche se in teoria, come recita l’apposito cartello, l’accesso alla strada è limitato a chi è diretto ad “aree interne fabbricati”. Quindi non chi è solo di passaggio.

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Secondo alcuni, che hanno interpellato i vigili e il municipio, la chiusura è scattata dopo l’esposto di non meglio precisati residenti della via, probabilmente ambasciatori o abitanti delle poche ville. Il che ha fatto subito scattare un presunto riflesso di classe: i ricchi a difendere i loro privilegi contro i poveri genitori vittime del traffico e dello stress.

Qualche mese prima prima, come gruppo di genitori che il venerdì accompagna i propri figli a scuola in bici (nel resto della settimana io però vado a piedi, perché abitiano a circa un chilometro di distanza), avevamo segnalato agli altri genitori che il traffico di auto davanti al cancello della scuola primaria, a cui si accede da un vialetto che si affaccia su via di Porta San Sebastiano, era vistosamente aumentato, e avevamo suggerito alcune alternative stradali per evitare situazioni pericolose.
La reazione di alcuni genitori, soprattutto della materna, è stata furibonda: sembrava che gli volessimo impedire di portare i figli a scuola. La questione quindi si è chiusa lì, e tutto è continuato come prima, con le auto a fare indisturbate avanti e indietro nel parco (comprese ovviamente quelle della scuola comunale per i giardinieri, del personale della materna e di altri uffici: qualcuno di loro espone un permesso sul parabrezza).

Avevamo anche segnalato già da mesi, da anni, che le auto e i furgoni su via di Porta San Sebastiano spesso sfrecciavano a tutta birra, nonostante la presenza di una scuola; ma il Municipio non si è mai posto fino in fondo il problema, anche perché la strada è sottoposta a vincoli e dunque apparentemente non si possono installare dossi e altri sistemi per rallentare effettivamente le auto: così, toccava ai vigili, all’entrata e all’uscita dalla scuola, cercare di sistemare le cose (questo dice anche molto sulle aree 30km: non basta mettere i cartelli se poi non si hanno gli strumenti pratici per far rispettare la regola).

Dopo il ritorno a scuola, i problemi di circolazione nel parco sono subito aumentati a dismisura. Anche perché i vigili urbani hanno interpretato in modo creativo e personale il divieto di passaggio su via di Porta San Sebastiano. Qualcuno è stato autorizzato a entrare nella strada per imboccare il vialetto che passa direttamente davanti al cancello della scuola, salvo poi riuscire dallo stesso lato di via di Porta San Sebastiano (ma oggi una vigilessa è stata contestata perché invece consentiva, uscendo dal parco, di percorrere la strada fino a Porta San Sebastiano).
A qualcun altro è consentito entrare dal cancello di via delle Terme di Caracalla (dove c’è comunque un cartello di divieto di transito) – dove si arriva provenendo dagli archi sulla Colombo, diretti verso il centro – per poi uscire dal cancello su via di Porta San Sebastiano e tornare comunque verso piazzale Numa Pompilio.
Quest’ultima soluzione creativa è anche quella più irregolare, paradossalmente. Quella corsia di via delle Terme di Caracalla è in teoria (nel senso che c’è un cartello del Comune…) destinata solo a chi poi svolta in via di Porta San Sebastiano. Via che però può essere percorsa solo da chi è diretto alle aree interne dei fabbricati. Quindi, tu automobilista che imbocchi quella strada, arrivi in un vicolo cieco. E se cerchi di risalire verso via Druso, sempre in direzione centro, commetti comunque un’infrazione, perché devi attraversare la corsia preferenziale dei bus.

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Nel frattempo, si può continuare a imboccare di via Porta Latina verso il centro e parcheggiare al lato della strada ( o meglio ancora su piazzale di Numa Pompilio e sull’adiacente via Claudio Marcello), anche se la circolazione ovviamente rallenta, per accompagnare i ragazzini a piedi dall’ingresso dei via di Porta San Sebastiano. Ma questa soluzione non piace ai genitori che vogliono comunque entrare in auto (hanno fretta, vai a capire). Insomma, un vero casino.

Non è che le soluzioni non esistano. Quella che piacerebbe ai genitori motorizzati ovviamente è entrare e uscire a piacimento da via di Porta San Sebastiano (o entrare da via delle Terme di Caracalla e uscire da via di Porta San Sebastiano), ma così le auto continuerebbero a passare sul vialetto da cui accedono i bambini della scuola primaria.
Chiudere l’accesso come è stato fatto in questi giorni, cioè consentendo di fatto la circolazione nel parco, ha lo stesso effetto.
Ma chiudere completamente alle auto sia via di San Sebastiano (che pure nel progetto del Grande Raccordo Anulare delle Biciclette andrebbe bloccato) che tutto il parco sarebbe una soluzione difficilmente sostenibile politicamente e socialmente, perché molti genitori protesterebbero.
Anche aprire del tutto via di Porta San Sebastiano alla circolazione sarebbe una possibilità, certo (in fondo così è sulla parallela via di Porta Latina). Ma aldilà del possibile ricorso legale dei residenti, in questo modo si rischierebbe comunque il passaggio costante delle auto per il parco e si devierebbe rispetto all’obiettivo generale di ridurre il traffico in quell’area (che non è solo un piacere ai ricchi residenti: quella zona è storicamente e archeologicamente importante e confina col parco dell’Appia Antica, altra zona poco difesa dalle auto).

Una possibile soluzione sarebbe quella di consentire entrata e uscita da via delle Terme di Caracalla per raggiungere soltanto la scuola d’Infanzia (senza poter passare per il vialetto che conduce a via di Porta San Sebastiano ma passa davanti alla primaria), con tanto di permesso scritto. Uscendo, per andare verso l’Appia Antica bisognerebbe comunque risalire via Druso e passare per Porta Metronia.
Ma in questo caso bisognerebbe sia eliminare il divieto di transito da via delle Terme di Caracalla, sia consentire il passaggio delle auto verso via Druso in commistione con i bus.

Forse ci sono altre possibilità (oltre ovviamente a parcheggiare un poco più lontano ma in modo sicuro per i bambini e i pedoni), ma al momento intravedo queste.

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In ogni caso, serve un intervento di dialogo e mediazione pubblica promossa dall’amministrazione.


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